Mi ricollego ad un Post di Chinaski intitolato "Il Deliberato rotolamento di un sasso" per riflettere un momento su cosa sia la libertà:
La gioventù d'oggi (come penso le gioventù di un qualsiasi "oggi") vuole essere libera: trasgredire, dimostrare di poter fare quello che si vuole, che sono liberi di Fumare, Bere, qualsiasi cosa voglia.
Tutto, purchè sia contro quanto dicono di fare i genitori, i grandi, gli altri.
Ma ciò è libertà?
E' libertà fare ciò che si vuole, che esso sia seguendo le regole o contro di esse: che sia quindi slegato da ogni regola, scritta o morale.
La libertà dunque è il potere, non il dovere, per un sasso di rotolare in giù e in su. O di stare fermo.
Ma le azioni umane sono mosse dai doveri: si fa qualcosa perchè si deve, o perchè non si deve; senza doveri nessuno fa niente, perchè farebbe qualcosa senza la convinzione che "è un mio dovere", senza l'esaltazione del "lo faccio perchè non dovrei, perciò sono libero". Una persona libera di fare vuole fare fare molte cose, ma non avendo leggi che regolano quando devono essere fatte le rimanda, o le vuole fare tutte assieme, bloccandosi e rimanendo fermo.
" L’idea di Hoffman era questa: trattandosi di un doppio vincolo, ovvero di un ordine paradossale che implica obbedienza e disobbedienza al tempo stesso, il piccolo Wilhelm, di fronte all’imposizione di agire liberamente, avrebbe dovuto per forza di cose effettuare una scelta non logica (sono entrambe sbagliate) e controproducente (sono entrambe sbagliate). Wilhelm dapprima si sedette sul divano, immobile, ma quando Hoffman gli urlò di nuovo “agisci liberamente, per Dio!”, il ragazzino lasciò l’abitazione del sociologo scappando dalla finestra."
Perciò serve una regola (anche una sola) che dia forma alla libertà. Le dia concretezza.
La vera Libertà, dunque, non è libera, ma è il sottostare ad una legge organizzatrice dell'io.
"Proprio per questo, inoltre, rimase convinto che non fosse possibile per un individuo decidere di agire liberamente e che la libertà fosse, nella migliore delle ipotesi, imponibile. Andò quindi a prelevare il piccolo Wilhelm, lo riportò indietro con la scusa di volergli offrire un’aranciata, e lo tenne per sempre inattivo nel proprio cortile, perfettamente libero, alla catena."
(le parti virgolettate sono prese dal post di Chinaski)
sabato, gennaio 13, 2007
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