lunedì, gennaio 21, 2008

Di Galileo & co. (parte 2)

"la vera soluzione tra atei e antigalileiani? difendere la laicità dello stato." (chiara)
concordo con il caro anonimo dicendo: "ma posso chiedere cosa significherebbe questo commento?"

Lo stato italiano è uno stato non confessionale e vi è la libertà di parola, ma.
C'è un ma.
1) La maggior parte dei credenti in Italia è composta da cristiani cattolici, ciò va preso in considerazione.
2) Il fatto che ci sia la libertà di parola non vuol dire che tutti possono dire le cavolate che vogliono o che comunque non vengano presi di mira perchè dicono di credere in un dio o di essere d'accordo con l'eutanasia. La libertà di parola significa che ognuno può esprimere il proprio pensiero (nei limiti del rispetto reciproco) lasciando alla controparte la libertà di ribattere. Così come ogni volta che qualcuno si pronuncerà a favore della Chiesa, qualcuno gli andrà contro, ogni volta che qualcuno si pronuncerà contro la Chiesa, altri gli andranno contro.

Ho letto il discorso del papa (sempre che tu intenda l'Allocuzione per l'incontro con l'Università degli Studi La Sapienza), mi trova abbastanza d'accordo.

Le ultime 3 frasi sono:
Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Al di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa e in base alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo compito mantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio e, su questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro.

La fede (così come l'ateismo, chiariamoci) non si deve imporre, ok.
La fede può essere solo donata. Io direi, offerta, non donata.
La sensibilità per la verità....mmm... Altrove nel discorso dice:
L’uomo vuole conoscere – vuole verità. Verità è innanzitutto una cosa del vedere, del comprendere, della theoría, come la chiama la tradizione greca. Ma la verità non è mai soltanto teorica. Agostino, nel porre una correlazione tra le Beatitudini del Discorso della Montagna e i doni dello Spirito menzionati in Isaia 11, ha affermato una reciprocità tra "scientia" e "tristitia": il semplice sapere, dice, rende tristi. E di fatto – chi vede e apprende soltanto tutto ciò che avviene nel mondo, finisce per diventare triste. Ma verità significa di più che sapere: la conoscenza della verità ha come scopo la conoscenza del bene. Questo è anche il senso dell’interrogarsi socratico: Qual è quel bene che ci rende veri? La verità ci rende buoni, e la bontà è vera: è questo l’ottimismo che vive nella fede cristiana, perché ad essa è stata concessa la visione del Logos, della Ragione creatrice che, nell’incarnazione di Dio, si è rivelata insieme come il Bene, come la Bontà stessa.
Parla molto di questa Verità, ma io vorrei sapere qual è! Perchè cerco ogni giorno studiando, delle verità, se ce ne fosse una e mi si dicesse qual è sarei più felice!
Ritorno così all'ultima frase del discorso, dove dice: "percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro."
Io penso che Gesù sia stato un grandissimo Uomo (solo uomo), di sicuro devo imparare da lui, come da tantissimi altri grandi uomini la via per andare avanti. Ma non lo vedo come una Luce che illumina la storia, solo come qualcuno che mi insegna come vivere con gli altri e come studiare la realtà che mi circonda.

Torniamo ai commenti:
invece, per quanto riguarda te, mr. tatranky, le tue provocazioni a sfondo ateizzante sono anche divertenti. però la risposta è no, non dipende dal fatto di avere il santino, il crocefisso, il rosario o l'immaginetta di padre pio l'essere esentati da tragedie o quant'altro. lo sai perfettamente. (anonimo)
Grazie, criticare divertendo è uno dei miei obiettivi.
E lo so perfettamente che non basta il santino o il rosario, altrimenti non andrei a lezione di fisica e di chimica per ascoltare baggianate.
però sono oggetti che nella loro apparente inutilità ricordano a chi crede durante la giornata quella presenza in cui noi speriamo. poi per favore non scambiare alcuni atti di ignoranza o superstizione con la fede, perchè con questa non hanno NULLA a che vedere. assumono lo stesso valore del cornino appeso sullo specchietto retrovisore. il crocifisso e il rosario sono però simboli della nostra religione. lascia che chi ci crede li veneri, sperando che si evitino i soliti atti di bigottismo che non portano a nulla. (anonimo)
Così se esistesse una religione che professa l'esistenza del "Grande Cornino", il cornino potrebbe essere un simbolo religioso...? Bhè non vedo differenza (colpa del mio ateismo, suppongo) tra un santino e un cornino: sono entrambi oggetti che "aiutano" le persone a superare difficoltà che potrebbero essere affrontate benissimo senza, se solo la gente affrontasse razionalmente le proprie paure.
Ciò che va combattuto è l'affidarsi ad oggetti che provocano questa sudditanza psicologica ("ho dimenticato il baffo del gatto portafortuna! come passerò l'esame di chimica c?") che porta a bigottismo religioso e ateo (ovvero, non importa la religione, è il simbolo).
c'è forse un motivo particolare per cui Ratzy dovrebbe essere preso in considerazione più del solito? (chiara)
Bhè, una volta tanto che sono d'accordo con la maggior parte delle cose che dice, sì.
mai sentito la frase del deista voltaire: "non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinchè tu possa dirlo"? [...] esattamente come si prendono in considerazione tutti e anche chi non si meriterebbe un briciolo di questa considerazione che viene concessa, prendila così. lo si ascolta come autorità spirituale (sempre che ammetti di avere una spiritualità, magari hai solo un corpo) o semplicemente come autorità senza aggettivi. (anonimo)
O semplicemente, lo si prende in considerazione in quanto uomo che ha un'opinione da condividere.
la frase corretta è: "combatterò perchè tu possa sempre dire il contrario di quello che penso". (chiara)
bhè.. il succo è quello, non mi sembra il caso di dover andare a vedere esattamente cosa ha detto, l'importante è che abbia voluto dire quello.
e ti ricordo inoltre che il deista da te citato non era ateo... (chiara)
ateo, cristiano o animista poco cambia. quello voleva dire, quello ha detto.
no, in Italia non c'è libertà di parola, di stampa e (pochissima) di pensiero. quanti anni hai per non accorgerti di tutto questo? 2?
nonostante sia evidente e sotto gli occhi di tutti l'ingerenza cattolica nella politica italiana non ho mai detto di sostenere le posizioni di chi non lo voleva alla Sapienza. anzi, avrei preferito non fosse considerato come vittima della situazione! B16 ora sì che è un vero eroe! si è battuto con tenacia contro 4 studenti satanisticomunisti! : ))) (chiara)
Sulla libertà ho scritto all'inizio del post e non mi ripeto... piuttosto. Quanti anni hai, chiara, per non aver iniziato ancora a pensare con la tua testa? Ormai dovresti esserti accorta che hai potuto esporre le tue idee su questo blog senza che le guardie svizzere venissero a casa tua per punirti... o no?
Il problema non è che 4 studenti si sono messi a gridare, ma che l'hanno fatto perchè era il papa a dover parlare alla Sapienza, fosse stato l'Arcivescovo di Canterbury, nessuno avrebbe detto niente in proposito!

3 commenti:

chiara ha detto...

parecchi più di te... per sapere che nessuno pensa con la propria testa! men che meno qui in questo blog...
probabilmente ho sopravvalutato la discussione. e dal momento che di mestiere non sono insegnante (per fortuna!) lascio perdere qui.

Anonimo ha detto...

io penso con la mia testa e lui pensa con la sua. per la serie "w voltaire, correggiamo le frasi ma non capiamo il senso di ciò che trascriviamo". quella frase parlava proprio della libera discussione, tu capire?
comunque, tornando a noi, molto bella la tua risposta, mr padrone del blog. l'anonimo è sempre lieto di scambiare opinioni con Lei, o con Voi, pluralia maiestatis.
è stato un piacere. sniffff a chavez non è male. i miei rispetti, anonimo

Filosofo ha detto...

Signor Anonimo sentitamente ringrazio.

chiedo solo una cosa a chiara... di chi è la testa con cui penso io, se non è la mia?

Nessuna discussione è sopravvalutata... forse quella sul sesso degli angeli, ma di quella non mi occupo, ci pensano già al parlamento europeo...