sabato, marzo 01, 2008

Ci vediamo nell'Aldilà

Non sono un esperto di teologia, così presento il mio dubbio*:

Posto che:
-Paolo VI disse:
"un giorno rivedremo i nostri animali nell'eternità di Cristo"
-Giovanni Paolo II disse:
"la Genesi ci mostra Dio che soffia sull'uomo il suo alito di vita. C'è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi"
-Benedetto XVI ha detto:
"Mentre nelle altre creature, che non sono chiamate all'eternità, la morte significa soltanto la fine dell'esistenza sulla terra, in noi il peccato crea una voragine che rischia di inghiottirci per sempre, se il Padre che è nei cieli non ci tende la sua mano"
-Esiste il dogma dell'Infallibilità papale (il papa non può sbagliare quando parla ex cathedra)

-Esiste il principio di non-contraddizione

Allora:
I papi, che hanno ragione quando parlano, dicono due cose contrastanti tra loro, quindi: o il principio di non contraddizione non è valido, o il dogma dell'infallibilità papale è un gran cazzata (e il mio modestissimo parere è che sia la seconda ipotesi)(inoltre, strano ma vero, mi troverei più d'accordo con BXVI che con gli altri due... ammettendo che almeno per gli animali non esiste vita dopo la morte).

*come ho già detto non sono un esperto di teologia e non so se questo sia il caso in cui il papa parla ex cathedra (e sia dunque applicabile il mio ragionamento).
nel caso non lo fosse allora i papi non è detto che abbiano ragione, il principio di non-contraddizione si salva (con buona pace di Aristotele) e posso rimanere tranquillamente della mia idea che non ci sia vita per nessuno oltre la morte.


Ramen

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"ogni qualvolta il Romano Pontefice parla ex cathedra, vale a dire quando nell’esercizio del Suo Ufficio di pastore e Maestro di tutti i cristiani, con la sua somma Apostolica Autorità dichiara che una dottrina concernente la fede o la vita morale dev’essere considerata vincolante da tutta la Chiesa, allora egli, in forza dell’assistenza divina conferitagli dal beato Pietro, possiede appunto quella infallibilità." segue - riporto un altro stralcio - "chi dovesse arrogarsi, che Dio ne guardi, di contraddire a questa decisione di fede, sarà oggetto di scomunica."

no, in questo caso nessuno dei tre ha parlato ex cathedra. solo i dogmi o dottrine presentate come rivelate possono essere considerati fonte dello spirito santo. questi no. nemmeno la maggiorparte delle encicliche sono considerati documenti infallibili (vedi prefazione di ratzi a gesù di nazaret).
eddai poi, il vero dogma cristiano che viene confermato da tutti e tre, che è vero oggetto della fede cattolica, è l'immortalità dell'anima umana. non mi pare che il vangelo faccia mai riferimento agli animali in questo senso.
non capisco la tua logicissima conclusione, secondo la quale "posso rimanere tranquillamente della mia idea che non ci sia vita per nessuno oltre la morte". una cosa sono gli animali (e questo è il punto della tua provocazione) e un'altra l'uomo. nessuno dei tre nega l'eternità del soffio di vita divino dato all'uomo. non travisare la tua tesi...

per quanto riguarda i 2 commenti che ti ho promesso, te lo riprometto. prima o poi li commento!
per l'intervento successivo, ho letto solo "cardinale renato martino",quindi ora me lo leggo per bene, vedo i video e ti commento.

Filosofo ha detto...

e allora (visto che sono frasi tanto di moda in questo periodo) cos'è questa discriminazione tra la specie umana e gli animali? forse che gli uomini sono meglio degli animali?
Se il darwinismo può portare (ma non è colpa di Darwin, sono quelli che strumentalizzano le sue teorie i colpevoli) al razzismo, allora l'insegnamento della bibbia può portare alla discriminazione tra uomini e animali, facendo intendere che gli uomini siano più "evoluti" degli animali? (se non erro per Darwin non esistono essere più evoluti, ma tutte le specie sono allo stesso livello di evoluzione, solo hanno seguito strade di evoluzione diverse).

la mia "logicissima" conclusione voleva solo dire che non vìolo nessuna "grande verità" rivelata all'uomo dai discendenti di Simon Pietro (poichè a tutti gli effetti, non possono essere considerate verità certe).

Nessuno dei tre nega il soffio di vita dato all'uomo (io mi ricordavo di uno sputo su Adamo.. ma chiamiamolo pure "soffio" ;) ) è vero... ma poichè loro non possono portare prove (come per tante altre cose, e se possono, lo facciano, io sono qui) rimango della mia idea :)

Anonimo ha detto...

La Fede è per propria e indiscutibile essenza, uno stato inconfutabile....
Nessuno ha prova certa dell'esistenza di un Dio o di un'altra vita e qualsiasi elucubrazione è un atto di "fede", di propria fede in un proprio credo.
Ponendosi al di dentro e al di fuori di ogni credo alla fine anch'io credo e le mie ragioni sono inconfutabili, per questo dico...
Se fossi Dio e se fossi in questo caso il Dio Cristiano, non avrei alcun motivo per non concedere la vita eterna anche alla più piccola delle mie creature, sia essa viva come gli animali e le piante o la stessa parte immateriale. Perchè se io fossi Dio, soprattutto Onnipotente troverei svilente e contro la mia natura permettere che anche una piccola parte del mio creato e quindi di me stesso, non assurga ad avere il destino finale di ritornare a me!
Gli uomini si credono il centro del Creato. Tutto ha origine in Dio e tutto torna in Dio. Se io lo fossi, forse ad una cosa potrei rinunciare di ricongiungeremi, la vanità umana....ma io sono solo un uomo e quindi penso da uomo. Voglio pertanto conservare nel mio cuore la speranza che se un giorno avrò un'altra vita, questa sarà fatta in comunione con tutto il creato e anche quindi con gli animali che ho amato...non me la sento in cuor mio di essere interprete riduttivo della Misericordia di Dio.